Di recente una società di ricerca inglese ha evidenziato che nel mese di luglio 2009, i siti web orientati a pubblicare contenuti pertinenti, sempre freschi (come ad esempio Paesi Online) abbiano ricevuto il 73% più visitatori rispetto ai siti limitati alla sola transazione (categoria alla quale appartengono la maggioranza dei siti di viaggi on-line).
Il fatto di avere contenuti di un certo spessore attiri maggiormente l'attenzione dell'utente non è propriamente la scoperta dell'America. Più considerevole trovo Hitwise che afferma che del tempo trascorso on-line, è proporzionalmente superiore quello trascorso dagli utenti a navigare i contenuti, a comunicare con altri utenti e a creare o curare le relazioni, rispetto invece a quello dedicato all'acquisto on-line.
Vuole dire che le persone non acquistano più on-line? No, vuol dire che cresce l'utilizzo del web come spazio di comunicazione e relazione, quindi uno spazio con un livello d'interattività conversazionale.
Se consideriamo anche i risultati condotti ad esempio della Phocuswright o eMarketer o altri che attestano ai contenuti generati dagli utenti una fortissima influenza sulla decisione d'acquisto, mi chiedo perché molti degli operatori nostrani ancora siano fermi a contenuti da catalogo, statici, senza nessun valore aggiunto per l'utente. Per le agenzie di viaggi invece dovrebbe essere lo sfogo della competenza nel organizzare una determinata tipologia di viaggio come ad esempio i viaggi di nozze, o una determinata destinazione a creare contenuti freschi ogni giorno con i quali arricchire il sito web agenziale. Quindi quant'è vero che i contenuti generati dagli utenti sono importanti, sono altrettanto importanti i contenuti che un operatore può condividere basandosi sulle sue competenze in materia (termine specifico: supplier generated content), basta che non siano autoreferenziali.
Sul tema vi invito a leggere i commenti di Sebastian Heinzel di Tripwolf e di altri su Eyefortravel.com
Fonte:
Eyefortravel.com
Bazaarvoice.com
Phocuswright.com
Eyefortravel.com
Bazaarvoice.com
Phocuswright.com
Aggiungerei che i navigatori del web sono alla ricerca di contenuti VALIDI (meglio se provati di persona da chi scrive) e non indicazioni generiche o scopiazzate da altre fonti.
RispondiEliminaAnche nel web 2.0 sarà la qualità che alla fine paghera in termini di visite e di vendite ma non tutti sembra abbiano ancora capito questo.
Ciao Inguaribile viaggiatore: grazie per il tuo commento. Sono d'accordo che l'esperienza personale di scrive influenza molto la qualità dei contenuti. Credo che questo sia anche il motivo perché contenuti generati dagli enti del turismo godono di una altissima credibilità. Ad esempio, Expedia.it aveva lanciato regolarmente degli editoriali (ossia advertorial) a cura degli enti del turismo come ad esempio Malta, aggiungendo a questa pagina offerte specifiche. Il risultato: una conversione superiore alla media del sito (fonte Expedia.it).
RispondiEliminaIn pratica tutti gli operatori del settore potrebbero ricalcare questa storia di successo in quanto tutti nel modo o nell'altro hanno delle storie da raccontare. Mi chiedo se ci sia già stato un esempio di live-blogging di un agente di viaggio durante un suo educational. Che te ne pare?
Ciao Michele
RispondiEliminacredo che il live-blogging possa essere una formidabile forma di marketing per un villaggio e soprattutto se fornisce dei risultati di qualità che resteranno nel tempo soprattutto per i primi TO che sfrutteranno questa idea.
Penso però che il live-blogging di un agente di viaggio non abbia molta efficacia perchè l'utente finale può dubitare dell'obiettività di una persona che tornato a casa "vende" il viaggio descritto.
E' molto più efficace se il live blogging è fatto da blogger indipendenti che hanno già guadagnato la fiducia dell'utente finale e quindi il loro racconto risulta essere più credibile.
Non sono mica tanto d'accordo sai? Non metto in discussione il valore che un blogger indipendente possa portare al brand di un TO, come lo ha fatto Iperclub insieme a Dario Salvelli. Però a priori, dipende tutto dal contenuto e del vantaggio che un utente ne riesce a trarne. Supplier Generated Content sono molto importanti e non è vero che soltanto perché generati da un "supplier" non siano autorevoli tanto quanto il User Generated Content. Gli enti del turismo ad esempio godono di un autorevolezza molto importante presso i viaggiatori. Nella fattispecie, l'agente potrebbe "raccontare" il prodotto, la destinazione e l'offerta del TO. La quantità di impressioni, hotel visti in pochissimo tempo sono enormi (io ad esempio avevo sempre una gran confusione quando rientravo in agenzia!). E quindi documentare quanto vissuto in prima persone, rende molto credibile l'esperienza e quindi il contenuto (articoli, interviste, twit, foto, video).
RispondiEliminaUn contenuto (a mio avviso) in grado di sostituire totalmente la fuffa che trovi nei cataloghi dei TO (mentre invece si parla se pagare o meno il TO per il catalogo in agenzia).
Gli strumenti (Twitter, Facebook, Youtube, Tripshake, Travelpeople, Zoover ecc.) esistono e sono gratuiti (o quasi).