giovedì 22 ottobre 2009

Sito "transazionale" o user generated media?


Durante la conferenza stampa di Zoover tenutasi a Rimini in occasione del TTG Incontri, è uscito un particolare che in un primo momento ha suscitato curiosità (come quando Gianluca Arnesano di FrozenFrogs aveva detto che sul web gli italiani parlano più di Easyjet che di Ryanair). Ma poi questa curiosità si è trasformata in una nuvola nera all'orizzonte...

Il "dettaglio" concerne le persone che cercano uno dei top 20 brand su Google: anziché cliccare sul sito istituzionale, il 25% sceglie un sito dove il nome del brand viene discusso tra gli utenti, ossia un user generated media. Da una parte quindi i contenuti generati dagli utenti godono di una visibilità notevole sui motori di ricerca, dall'altra l'utente preferisce la fonte d'informazione "sociale".

Questo potrebbe potenzialmente erodere la qualità del traffico ad un sito transazionale e senza traffico qualificato un sito transazionale non vende.

L'evoluzione è stata ulteriormente evidenziata da una ricerca condotta dalla PhoCusWright: nel grafico vedete i dati percentuali del secondo trimestre nel 2007, 2008 e 2009 sia per i siti transazionali, sia per quelli con contenuti generati dagli utenti.

La nuvola nera all'orizzonte quindi sarebbe per i siti puramente transazionali, ossia siti che contengono offerte promozionali e permettono di effettuare una ricerca e prenotazione di un servizio o prodotto. A fronte di queste constatazioni, è possibile affermare che le strategie di web marketing subiranno una evoluzione non indifferente. Forse sarà sempre meno interessante l'investimento in parole chiavi a pagamento e sarà invece un "must" intendere la relazione comunicativa d'impresa in maniera conversazionale sfruttando gli User Generated Media.

Se il tema vi interessa leggetevi anche l'articolo pubblicato su BookingBlog.com

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